“Devozione spontanea è la più bella condizione. E come sarebbe possibile senz’amore” (Goethe, Le affinità elettive, dal diario di Ottilia)
E come sarebbe possibile senz’amore tutto quel vasto repertorio di immagini, idoli e parole a cui l’uomo si affida nel corso della sua esistenza, per resistere alla propria inermità e al timore di un Dio o Ente, al Caos che affliggono la sua anima non ancora liberata? Alcune delle immagini votive, legate alla visione cristiana della religione, testimoniano questo stato ed è a loro che alcuni si inginocchiano e chiedono aiuto nei momenti di sconforto e dolore. E non importa che siano: altari, tabernacoli, edicole votive, Ex-voto o PGR, anzi che preghiere, canti o altro, esse chiedono sempre al devoto un ingrediente essenziale: la Grazia nella Fede dell’Amore.
VISIONI I
Apro a caso il libro: SAUḤ è il mantra del cuore, l’Io supremo, mantra che non va considerato come una formula da recitare, ma come un’energia da impiegare per ottenere la comprensione efficiente grazie alla quale si risale all’origine, al Cuore universale e alla sua pulsazione. Vi si percepisce l’universo indifferenziato e pacificato nella sua realtà di essere vibrante.
Arrivato nel borgo di Antecima: gatta bianca dorme nel vaso, la osservo – entro in uno stato di trance e si trasforma in un cuore bianco pulsante.
Dio, o chi per lui, è sempre Attesa.
DIVAGAZIONI
“Scopo vero e proprio di ogni filosofare la intuitio mystica” (Nietzsche)
La legge fondamentale del pensiero fu enunciata e discussa a fondo per la prima volta in modo completo ed esplicito, quale assioma degli assiomi, da Aristotele. Da allora non c’è più stata pace.
“Che infatti lo stesso contemporaneamente sia presente e non sia presente, questo è impossibile nella stessa cosa e riguardo alla stessa cosa”. (Aristotele, Metafisica, IV, 3)
Ma se Niet c’è…
“Noi non riusciamo ad affermare e negare la stessa identica cosa: è questo un principio di esperienza soggettiva, in esso non si esprime “una necessità”, ma solo un’incapacità”.
“Non conoscere ma schematizzare, – imporre al caos tutte le regolarità e tutte le forme sufficienti al nostro bisogno pratico”.
“Il fondamento di ogni estetica” è dato dalla “tesi generale”: che i valori estetici riposano su valori biologici, che: sentimenti di benessere estetico sono sentimenti di benessere biologici”.
“Di questo sentimento si fanno partecipi le cose, le si costringe a prendere da noi, le si violenta – questo processo si chiama idealizzare”.
Ma Nietzshe rivela sempre delle sorprese, come scrive Giorgio Colli nelle ultime righe del suo libro “Scritti su Nietzsche”, che fanno vacillare le certezze di aver còlto il fondo della sua anima.
“ … con la parola “figlio” è espresso l’immergersi nel sentimento di una trasfigurazione totale di ogni cosa (la beatitudine), con la parola “padre” questo sentimento stesso, il senso dell’eternità e della perfezione”.
VISIONI II
L’ idole est la…faisent corp dans mon rêve, devant ma case, avec la nature entière régnant en notre âme primitive… (Paul Gaugin)
E per finire, una visione di Joris–Karl Huysmans tratta dal libro delle sue cronache sul pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Lourdes: “Le folle di Lourdes”.
“Lourdes, questo pomeriggio, è quasi vuota; i grandi pellegrinaggi della provincia sono partiti; non restano più che gli olandesi, qualche fiammingo e, quelli che chiamano qui, pellegrinaggi “a cestino”, cioè drappelli di contadini giunti dai dintorni in gita di piacere.
Il “Journal de la Grotte”, annuncia arrivi sensazionali di treni pertiti dai più svariati punti del paese: la tregua sarà breve.
Ne approfitto per recarmi alla grotta ed assistere, questa mattina, alla messa dei malati.
Da lontano e da dietro le sbarre del cancello chiuso ho la visione, là in fondo alla cavità, di una forma umana che, tutta in oro, si libra su un fondale di fuoco”.
Padre Staifresco
Dal profumo di zagara della Sicila ci arriva questo prezioso dono da parte di Stefano Faravelli e dai suoi allievi.
“Ciascuno di noi può dirsi, (almeno una volta), scampato ad un giorno nero, sfuggito ad un incontro infausto, salvato da un cammino periglioso. Ciascuno di noi può dirsi, (almeno per una volta), baciato dalla Fortuna, toccato dalla Grazia, eletto da un Incanto. Ciascuno di noi, (almeno una volta), ha avuto la percezione che “potenze invisibili” e fatali ci aiutassero a sciogliere un nodo o a riuscire in una impresa. In questo laboratorio vi propongo di creare un Ex Voto mettendo in scena, secondo le regole di una iconografia ingenua ma fascinosa, il vostro Motivo di Gratitudine. Per Dire Grazie, ovvero per Grazia Ricevuta. A ciascuno la sua cifra e il suo Patrono: senza vincoli confessionali, (tutte le confessioni sono ammesse compresa quella di non averne ]]alcuna), con ironia ma senza empietà, con immaginazione ma in spirito di verità. Per raccontare qualcosa di noi con discrezione e volendo un pizzico di leggerezza. Visiteremo insieme, per trarne ispirazione, alcuni Ex Voto (…) Con taccuini, pennelli ed acquerelli, disegneremo, dipingeremo creeremo il nostro Ex Voto (collages e apporti saranno benvenuti), corredandolo di un testo in tutto od in parte (in)verosimile”
“Tempesta di mare” di Cristina Belfiore; “Asini e picciriddi” di Giovanna Occhipinti; “Scampato pericolo” di Carlo Lanzoni; “Elaborazione di un lutto” di Antonella Violi; “Esperienza di pre morte” di Gabriella Salvi del Pero; “Caduta dalle scale” di Donatella Peli; “PGR” di Giorgia Gastaldello; “Incidente sulla Via di Santiago” di Daniela Lanzoni; “Incidente stradale” di Daniela Conti; “Rapina all’ufficio postale” di Mariarosa Gaude.
(Credit: “Et signum accepit” di Raffaele Ajovalasit; fotografie di Daniela Cappello)